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Intervista di Silvia Marrazzo

Successi e fallimenti, i due aspetti dell’abbondanza

Silvia riflette liberamente con Marrazzo

Denaro e lavoro sono i due aspetti su cui sembra girare la nostra quotidianità, per fare qualsiasi cosa ci serve denaro e per ottenerlo dobbiamo lavorare.

Su questo tema si è già scritto tantissimo e ci sono persone titolate che ne hanno parlato, ne parlano e sono certa che non smetteranno di farlo.

Ognuno di noi ha un rapporto con il denaro particolare, dovuto al retaggio familiare, alle memorie cellulari passate, ai condizionamenti societari e culturali di dove siamo nati.

Un esempio su tutti: in Italia fallire è un disonore, e i soldi sono “lo sterco del diavolo”, in altri posti se hai fallito ti danno più credito perché la considerano un’esperienza, un po’ come Edison che ha dichiarato: “Io non ho fallito duemila volte nel fare una lampadina; semplicemente ho trovato millenovecento-novantanove modi su come non va fatta una lampadina”.

A ciascuno di noi è capitato di vivere periodi in cui abbiamo avuto più soldi e quindi ci siamo comprati più cose, abbiamo viaggiato di più, e periodi in cui abbiamo dovuto fare molta attenzione, a me sono capitati periodi anche in cui ho dovuto chiedere soldi, alla banca, ai miei genitori, al mio compagno… poi mi fermo a riflettere e ci sono stati anche periodi in cui ho prestato soldi alla mia famiglia e ai miei amici.

Come è stato possibile tutto ciò?
Grazie ai fallimenti e al coraggio delle mie scelte, questo è il punto di vista positivo che mi aiuta ad andare avanti, a cercare di trarre insegnamenti e crescere da qualunque cosa mi capiti.

Poi, c’è l’altro punto di vista, il rovescio della medaglia, che se scelto diventa un mostro da gestire, ovvero che non sono capace di gestire il denaro, di creare qualcosa di duraturo, di fare le scelte giuste… insomma tutte le cose facili da dire che potenzialmente ci fanno entrare in un loop drammatico.

Vi racconto questo perché nella mia vita, o come piace dire a me nelle mie numerose vite, ho passato molte delle fasi possibili in compagnia delle mie “multi personalità”, come direbbe una mia amica sorella e mentore.
Sono stata dipendente, libera professionista, titolare d’azienda, business mentor… insomma non mi sono annoiata e sono certa che cambierò ancora perchè se voglio evolvere e crescere nelle mie esperienze non posso di certo fermarmi.

Perché vi racconto tutto questo? Sicuramente perché in questi passaggi ho generato tanti soldi e tanti ne ho bruciati con investimenti sbagliati, con soci sbagliati, prestandoli a conoscenti sbagliati… un momento, Marrazzo sbagliati? Cosa intendi per sbagliati? Perché li chiami così? Lo sono davvero?
È grazie a tutto ciò se sono la persona di ora, se mi alzo tutte le mattine e ho la forza di andare avanti, tutti gli “sbagli” o le situazioni “sbagliate” o le persone “sbagliate” sono solo etichette che ho dato per alleggerire la pressione, perché ci vuole molto meno coraggio nel dare le responsabilità all’esterno piuttosto che far dialogare Silvia con Marrazzo e trovare soluzioni, creare nuove possibilità.

Tutto questo fino a quando non ho capito che il potere delle domande era davvero nelle mie mani e mi poteva far riflettere e vedere altri punti di vista.

Ho avuto la pazienza nei momenti bui di partire, a volte fisicamente in viaggio, altre in viaggio con me stessa dai miei luoghi abituali di vita.

Scegliendo il punto interrogativo come mio amico.
Vi faccio un esempio pratico, ho chiuso due aziende dove avevo investito soldi, sono stata cacciata da un lavoro in cui avevo messo l’anima perché ho scelto di non scendere a patti con i miei valori, e potrei raccontarvene altre.

La parola che tecnicamente si usa per queste situazioni è fallimento, si io Silvia Marrazzo ho fallito più volte e non solo nel lavoro e con i soldi, ma anche nella vita personale. Poi grazie ad un cambio di punto di vista ho messo il punto interrogativo: ho fallito?
Più leggo questa domanda più mi dico di no, tutte queste situazioni sono esperienze che mi portano ad avere fiducia nei nuovi progetti, a lanciarmi e fare più cose contemporaneamente, a volte decisamente troppe.

E qui il mio amico punto interrogativo diventa anche po’ burlone e mi fa pensare, sono troppe o ce la posso fare?
Quello che è certo è che ogni scelta che faccio ha delle conseguenze, che la cosa che voglio fare è andare avanti, continuare ad esplorare e farmi domande, non so se sia il metodo giusto per avere successo e fare soldi ma una cosa la so, ho un valore, ognuno di noi lo ha, e stare in contatto con le mie caratteristiche uniche, positive o negative che siano, mi fa lasciare una firma.
Ora la Marrazzo mi dice, si brava te, intanto ci sono persone che lasciano una firma nella storia, che costruiscono un’azienda internazionale famosissima, che hanno tanti soldi da non sapere come si scrive la cifra, e te? Cos’hai, cosa hai costruito, quanti soldi hai in banca, cosa hai lasciato e a chi?
Solo ora arrivo a dire che queste domande che prima mi facevo e mi toccavano ora le trovo estranee, sono domande che arrivano dall’esterno, dal giudizio, dai condizionamenti che viviamo e che ci tramandano.

Non mi interessa essere così, non mi interessa rispondere a quelle domande perché non sono le mie. Ora non sono ricca, non ho una laurea o un’azienda solida che mi fa vivere nel lusso e mantiene bene altre famiglie ma ho dei grandi alleati, le domande, il coraggio, la passione, una vena di follia che alla fine mi fa divertire ed amare ciò che faccio e la persona che sono.

Non so se questo crei abbondanza, se mi porterà alla fine quando sceglierò di fare il bilancio, ad aver avuto più successi o fallimenti, a farmi diventare ricca o no, ma una cosa la so che è la mia vita e a me piace viverla così un giorno alla volta, con le persone al centro. Processi, procedure, conti economici e finanziari sono solo strumenti che mi liberano tempo per stare con le persone che amo, per andare nei posti che mi piacciono o più semplicemente per farmi sorridere.
Quale rapporto hai tu con il denaro? Ti piace il tuo lavoro? Qual è l’ultima volta che ti sei fatto un regalo? Anche una cosa semplice come prenderti un’ora per passeggiare nel tuo luogo preferito. Insomma quando sei salito sull’altalena della tua vita ridendo a crepapelle perché ti stavi spettinando i capelli?
Buona abbondanza a tutti i lettori del Retrobottega del Coach, con l’augurio che i giri di Gestalt della vostra vita siano evolutivi e vi lancino i messaggi e le riflessioni per una continua evoluzione.

Silvia Marrazzo: Business Trainer e Travel Coach,
ricercatrice di talenti. Parto dall’esplorazione delle tue
unicità, per far emergere la tua firma e farti scegliere dove
stare, in che modo starci, con presenza e congruità.
Senza dimenticare il divertimento e la sperimentazione.